"È un caos pieno di energia e stupore, quello di Piano Americano.
È una mancata linearità che non mi fa rimpiangere nulla: non è necessario un ordine stretto, opprimente: la vita stessa è disordine. Se si può mettere in scena è saggio e infinitamente bello conservare distanze, rilievi, cambi di registro, colpi di teatro: mai privare l’imprevedibile della sua forza per amore d’una lettura pacifica, più conciliante. Leggere tra le righe è esaltante. "
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